Castelli del Deserto القصور الصحراوية

I castelli del Deserto sono costruzioni risalenti agli albori dell’Islam e sparsi qua e là per il deserto orientale giordano.
Si tratta di una rete di palazzine di caccia, caravanserragli e fattorie, quasi tutte erette nel VII secolo sotto la dinastia omayyade, quando i califfi di Damasco, nomadi per natura, si ritiravano qui in cerca di sollievo dalla vita di città.
Sono tra i più fascinanti edifici antichi di tutta la Giordania: Qasr Hallabat, Qasr Mushatta, Qasr Kharana e Qusayr Amra.

Il Qasr Hallabat قصر الحلابات
Qasr Hallabat sorge su una collina a 30 km a est di Zarqa ed è uno dei più complessi castelli del deserto, che godette del suo periodo più florido nel VI secolo, durante il periodo che trascorse tra la fine del dominio romano e la conquista musulmana. Al tempo l’area era abitata dai gassanidi, un insieme di tribù cristiane giunte dallo Yemen secoli prima, che decorarono il castello con preziosi pavimenti a mosaico, una cappella e un monastero. Più tardi, nel VII secolo, quando il potere passò nelle mani degli omayyadi musulmani, Qasr Hallabat fu ristrutturato: rimaneggiarono i mosaici, adibirono il monastero a magazzino e costruirono una moschea.

Il Qasr Mushatta قصر المشتى
Qasr Mushatta è il castello più grande del complesso, situato a sud di Amman e costruito probabilmente intorno alla metà del VIII secolo. La struttura era in origine circondata da una muraglia a pianta quadrata ed era difesa da torri, ormai crollate. Sul lato destro sorgeva una moschea e tre archi introducevano al vestibolo, sorretto da splendide colonne in marmo verde; si giungeva poi alla sala da ricevimento a tre cupole circondata da una serie di stanze colleate tra loro. Oggi alcune porzioni della costruzione risultano mancanti, dopo che il sultano ottomano Abdul Hamid II decise di rimuoverle e regalarle all’imperatore di Germania Guglielmo I, per ingraziarselo negli anni precedenti lo scoppio della Prima guerra mondiale.

Qasr Kharana قصر الخرانة
Qasr Kharana appare come una solida fortezza a scopo difensivo, dotata di torri angolari, strette feritoie e un solo ingresso facilmente difendibile. In realtà, però, data la sua posizione strategica all’incrocio di molte strade del deserto, la struttura aveva uno scopo ben diverso: ospitare gli incontri tra i califfi omayyadi ed i capi beduini locali oppure fungere da “zona neutrale” dove i clan rivali potessero posare le armi e discutere.
L’edificio si compone di due piani. Al piano terra, una volta varcata la soglia, si entra in un cortile in origine circondato da un portico ad archi. Attorto al cortile si trovano una serie di stanze con ingresso indipendente. Attraverso due scale nel cortile si accede al piano superiore, dove troviamo stanze più curate.

Qusayr Amra قصير عمرة
Costruito tra il 711 e il 715 dal califfo Walid I, Qusayr Amra è famoso per i suoi preziosi affreschi rappresentanti scene gioiose, vivaci e ricche di particolari: le sue pareti raccontano un paradiso terrestre di frutti succulenti e vigne, donne nude, musicisti e cacciatori, oltre alle effigi dei re sconfitti. A pochi anni dalla realizzazione dei dipinti il successore del califfo Walid I ne ordinò la distruzione, ma alcuni affreschi sopravvissero e sono tutt’ora visibili.
L’ingresso principale conduce ad una grande sala a tre navate e sul fondo si trova una piccola suite, probabilmente adibita al califfo. La porta della navata est conduce invece alle terme, composte di de stanze: spogliatoio e sala del vapore.

Chi è Fuad

Fuad architetto, archeologo e guida turistica opera in Giordania come organizzatore di viaggi alternativi da più di 20 anni.

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